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Abstract



RILEVANZA DELLA SINDROME METABOLICA NELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE NEL PERSONALE AERONAVIGANTE MILITARE: UNA PROPOSTA METODOLOGICO-OPERATIVA

Gustavo Cecchini, Guido Stivali, Silvio Porcù


Istituto Medico Legale Aeronautica Militare “Angelo Mosso”, Milano



La Sindrome Metabolica (SM) costituisce un’entità clinico-nosografica per la cui definizione diagnostica il National Cholesterol Education Program – Adult Treatment Panel III (NCEP-ATPIII) ha individuato tre o più delle seguenti componenti:
• obesità centrale (circonferenza vita > 102 cm negli uomini e > 88 cm nelle donne
• alterata regolazione della glicemia (glicemia a digiuno = 100 mg/dl) o pregressa diagnosi di diabete/ridotta tolleranza glucidica/terapia ipoglicemizzante in corso
• ipertrigliceridemia (= 150 mg/dl)
• colesterolemia – HDL ridotta (< 40 mg/dl negli uomini e < 50 mg/dl nelle donne
• alterazione della pressione arteriosa (= 130 mmHg e/o = 85 mmHg) o trattamento antiipertensivo.in corso.
Essa è correlata ad uno stato di insulino-resistenza periferica ed incrementa il rischio cardiovascolare per ogni dato livello di LDL-C.
Le attuali procedure di controllo periodico del personale aeronavigante militare ed equiparati esplicitano l’individuazione paraclinica del rischio cardiovascolare mediante la determinazione dei lipidi plasmatici (colesterolemia HDL/LDL e trigliceridemia).
Per i piloti militari poi è prevista l’esecuzione di un ulteriore accertamento consistente nell’elettrocardiogramma sotto sforzo (ECG da sforzo).
Di questo esame peraltro, che pure rappresenta una valida misurazione della riserva coronaria, occorre considerare alcuni aspetti collaterali quali:
• elevato carico di lavoro per i sanitari (per numerosità dell’utenza)
• durata prolungata (cica 30’)
• esigenza di personale qualificato durante tutta l’esecuzione della prova
• rischio di eventi avversi (anche mortali)
• specificità limitata al solo organo cardiaco
per i suddetti limiti dell’ECG da sforzo e per meglio standardizzare i criteri in uso si poropone di differenziare i livelli di accertamento, formalizzando la seguente scala diagnostico-valutativa del rischio cardiovascolare.
1. Per tutto il personale aeronavigante ed equiparati: ricorso alla Carta del Rischio CV adottata dall’Istituto Superiore di Sanità per il “Progetto Cuore” (P.A. sistolica, tabagismo, diabete ipercolesterolemia, sesso ed età)
2. Per il personale ad elevato stress (ruolo naviganti, aerosoccorritori/operatori subacquei, incursori): integrazione dei criteri di cui al punto 1 con i parametri clinico-laboratoristici della Sindrome Metabolica.
3. Per i soli soggetti di cui al punto 2 che rientrino in una categoria maggiormente a rischio CV sia in base ai criteri della Carta del Rischio CV (punto 1), sia in base a quelli della Sindrome Metabolica(punto 2): somministrazione dell’ECG da sforzo.
Infine, oltre che una valenza medico-legale, l’adozione di una tale griglia valutativa rivestirebbe anche un significato squisitamente preventivo, in quanto stimolerebbe l’adozione precoce di interventi dietetico- comportamentali i quali, poiché finalizzati al “riassetto” fisio-metabolico degli individui coinvolti ed alla riduzione del rischio CV, produrrebbero anche una ricaduta “sociale”, concretizzando in ultima analisi un’azione di medicina di comunità.