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Abstract
SICUREZZA DEL VOLO: MICROSONNI, VIGILANZA E STRESS NEI PILOTI CIVILI E MILITARI
Maria Casagrande
Facoltà di Psicologia, Università “Sapienza”, Roma
Il decremento di vigilanza o la conclamata comparsa di episodi di sonnolenza diurna rappresentano una causa rilevante di incidenti sul lavoro e un limite per l’efficienza lavorativa. E’ noto che gli errori di prestazione comportamentale si verificano con maggiore frequenza negli orari di massima propensione al sonno, che sono quelli compresi tra le 2.00 e le 7.00 e, in misura minore, tra le 14.00 e le 17.00. Naturalmente una quantità di sonno inadeguata, inferiore di 1 o 2 ore rispetto al sonno usuale, può fortemente aggravare la tendenza a commettere errori durante le fasi di maggiore vulnerabilità del sistema di allerta. Qualora poi il debito di sonno si associ a un periodo di stress, il rischio di compromissioni della vigilanza aumenta ulteriormente. In condizioni di ridotto livello di allerta si osserva un rallentamento delle risposte e un decremento delle capacità decisionali, che risulta particolarmente rilevante poiché si accompagna a una sottovalutazione del rischio. Un settore professionale particolarmente soggetto ai pericoli connessi a manifestazioni di sonnolenza è quello dei piloti d`aereo. Operatività protratta, fatica, desincronizzazione dei ritmi biologici, eccessiva automazione delle procedure di volo, con conseguente aumento della monotonia percettivo-prestazionale, elevati livelli di tensione in volo (soprattutto in attività operative militari) sono alcune tra le principali cause che provocano disattenzione, cali della vigilanza, deterioramento delle prestazioni. Numerosi dati sperimentali hanno evidenziato la presenza di una stretta relazione tra l`affaticamento, che deriva dall`elevato carico di lavoro cui sono sottoposti i piloti, e la ridotta sicurezza di volo. Altri studi hanno indicato come sia la desincronizzazione dei ritmi fisiologici, che la deprivazione di sonno rappresentino altri importanti fattori causali degli incidenti aerei. Le alterazioni della vigilanza che conseguono alle variazioni del ciclo sonno-veglia, alla deprivazione di sonno, alle attività protratte e alla fatica operazionale, possono far registrare nei piloti anche la presenza di microsonni, in particolare durante voli di linea di lungo raggio. Il rischio connesso a riduzioni di vigilanza appare particolarmente rilevante nel corso di operazioni aeree militari. Infatti, soprattutto in situazioni belliche, al personale di volo è spesso richiesta un`operatività in orari notturni, che implica una repentina inversione del ciclo sonno-veglia. Tale variazione del ciclo attività-riposo pone numerosi e importanti problemi di ordine pratico: 1) permettere un adeguato riposo in orari non abituali e spesso in condizioni ambientali disturbanti e di elevata ansia situazionale; 2) assicurare un`attività protratta ed efficiente in orari notturni. Nel corso dell’ultimo conflitto sui Balcani, il monitoraggio dell`attività di volo e di alcune caratteristiche del sonno di 44 piloti dell`Aeronautica Militare Italiana ha consentito di analizzare gli effetti dell`attività operativa su alcuni aspetti del sonno. In sintesi, si sono osservate difficoltà d`addormentamento, riduzione della durata e dell`efficienza del sonno e un aumento del numero di risvegli notturni e della veglia intra-sonno. Le maggiori alterazioni del sonno si sono evidenziate nella condizione successiva a un pattugliamento del territorio ostile senza utilizzo di armamento reale, verosimilmente associata ai maggiori livelli di stress. In tal caso, infatti, il compito del pilota prevedeva di sorvolare il territorio ostile in uno stato di continuo e intenso stato di allerta, nella necessità di valutare continuamente la situazione ed eventualmente decidere di utilizzare l`armamento reale, con un’inevitabile intensificazione dei livelli di vigilanza, dei processi attenzionali e di quelli decisionali. Rispetto a tale situazione, quella che prevedeva l`uso di armamento reale risultava verosimilmente meno stressante perché le azioni del pilota erano preventivamente pianificate. I risultati ottenuti da numerosi studi, che hanno valutato i livelli di vigilanza, le caratteristiche del sonno e la qualità delle prestazioni dei piloti civili e militari, hanno consentono di accrescere la conoscenza del comportamento umano in situazioni operative stressanti, rendendo possibile una migliore progettazione di interventi volti a migliorare lo stato di benessere del pilota, la sicurezza di volo e l`appropriatezza delle operazioni svolte.